Come salire ai Laghi di Covadonga in bicicletta: Percorso, consigli e cosa aspettarsi

Cómo subir a los Lagos de Covadonga en bicicleta: Ruta, consejos y qué esperar

Situati nel cuore dei Picos de Europa, i Laghi di Covadonga sono uno dei simboli più rappresentativi delle Asturie. Specialmente quando si parla di ciclismo e di passi di montagna da scalare in bicicletta. Si trovano in un ambiente da sogno e con una durissima salita di 14 km e più di 1.000 metri di dislivello accumulato che parte da Covadonga, il che rende questa salita mitica e uno dei riferimenti del ciclismo internazionale.

Com’è la salita?

La salita al passo inizia dal cartello di Covadonga, anche se i 5 chilometri di avvicinamento a quel punto sono un falso piano fino a una pendenza del 2%. Dal cartello e per un chilometro andremo al 5% di pendenza e arriveremo alla rotonda che ci porta alla strada dei Laghi. Lì inizia già una salita di 5 chilometri in ombra, in mezzo a un bellissimo bosco con pendenze tra il 7% e il 10%.

Passeremo accanto al Mirador de los Canónigos da dove potremo vedere la Basilica di Covadonga circondata da un incantevole ambiente verde e boscoso. Poco a poco usciremo dal bosco e troveremo le prime rampe della parte più dura di questa salita chiamata “la huesera”. Sono 1,5 chilometri al 12% di media con punte del 15%.

Poco dopo aver superato questo tratto duro prendiamo una curva a destra e da lì osserveremo il durissimo tratto che abbiamo appena scalato. E senza tempo per rilassarci, iniziamo la seconda parte più dura del percorso: una successione di tornanti che ci porterà al Mirador de la Reina con pendenze del 13% e 14%.

Da qui ci resteranno solo 3 chilometri per arrivare al Lago Enol e 4 chilometri per il Lago Ercina. Questi chilometri alternano qualche tratto di leggera discesa con pendenze dell’8% dove potremo godere (se la nebbia lo permette) delle migliori viste fino a raggiungere la cima del passo e vedere il grande Lago Enol.

Infine, lasciamo la nostra salita al parcheggio (come fa di solito la Vuelta a España) oppure affrontiamo l’ultimo strappo e arriviamo all’altro lago, il Lago Ercina.

Cosa devi tenere a mente prima di salire

Se hai voglia di affrontare la salita a questo passo, che fa parte della storia della Vuelta Ciclista a España, ci sono alcuni dettagli che devi tenere a mente.

Il traffico: attenzione agli autobus

I chilometri prima di arrivare a Covadonga e iniziare la salita ai Laghi sono segnati da un traffico intenso, soprattutto in estate e nei fine settimana, quindi fai molta attenzione ad attraversare la carreggiata. In alta stagione la salita è vietata al traffico. In questo periodo la salita per i turisti si fa tramite autobus, quindi bisogna stare attenti nelle parti strette della salita e prendere molte precauzioni nelle curve durante la discesa.

Che la nebbia non ti rovini il paesaggio

Se vuoi che il tuo sforzo valga la pena, cerca di scegliere un giorno di bel tempo, dato che i laghi sono spesso avvolti dalla nebbia per gran parte dell’anno. Sarebbe un peccato salire fin lassù e non poter godere di quel meraviglioso paesaggio.

I Laghi di Covadonga e la Vuelta a España

Da quando nel 1983 Marino Lejarreta alzò le braccia per la prima volta fino a quando l’anno scorso (2018) lo fece Thibaut Pinot tra la nebbia, per 21 volte si è potuto godere dei Laghi come arrivo della Vuelta. E in tutti questi anni questa salita è diventata una delle strade ormai mitiche del ciclismo internazionale. Anche se può sembrare che sia passata in secondo piano per l’apparizione di colossi con pendenze impossibili come il Angliru, la verità è che la salita ai Laghi non delude mai e continua a essere un arrivo di tappa che fa la differenza.

50 chilometri con visita a Don Pelayo

Una semplice opzione di percorso per affrontare questa salita potrebbe essere partire dal ponte romano di Cangas de Onís (dove si trova una replica della Croce della Vittoria, emblema araldico del Principato delle Asturie) e dirigersi verso Covadonga su una strada che non supera mai il 2%. Da lì si può affrontare la salita ai Laghi. In discesa si può fare una sosta per scattare qualche foto al Mirador de la Reina o a quello dei Canonici (per il “posturing” e cose simili) e poi fermarsi a Covadonga (nome che deriva dal latino Cova Dominica, che significa grotta della Nostra Signora) per visitare la Grotta della Santina. Questa Santa Grotta di Covadonga, patrona delle Asturie, è un luogo emblematico delle Asturie e della Spagna, dove ebbe inizio la Reconquista.

Possiamo visitare la statua di Pelayo e la Basilica, e da lì tornare a Cangas de Onís. Con questo percorso verranno fuori circa 50 chilometri e 1.200 metri di dislivello totale. All’arrivo a Cangas de Onís si può concludere la giornata con un pranzo da Casa Pedro, oppure andare al ristorante Puente Dobra e poi fino alla Hoya de San Vicente per fare un tuffo. Una giornata perfetta!

Valutazione del passo

Quella dei Laghi di Covadonga è la salita più bella delle Asturie insieme a La Cubilla.

È un’ascesa che, con i rapporti che si usano oggi, è affrontabile, ma con quel punto di difficoltà che la renderà epica e con una ricompensa paesaggistica per tutto il percorso. E soprattutto, arrivare in cima e trovarsi davanti ai Laghi di Covadonga farà sì che difficilmente potrai dimenticare questa giornata.