La fascia plantare è una struttura solitamente danneggiata nei corridori e ciclisti, specialmente in coloro che praticano sport di resistenza come il trail running o il ciclismo su strada e in montagna. La sua funzione principale è l’ammortizzazione e il supporto dell’arco plantare. Gli sportivi che utilizzano biciclette da montagna o biciclette da strada tendono a sollecitare molto questa zona del piede a causa delle lunghe sessioni di allenamento e della posizione mantenuta sui pedali.
Il dolore di solito inizia nella parte mediale del tallone e si estende verso la parte centrale della fascia plantare, aumentando progressivamente alla fine della giornata, soprattutto dopo un’uscita impegnativa o una sessione intensa. Nelle fasi avanzate, può generare un’incapacità funzionale così grave da impedire all’atleta di continuare i suoi allenamenti abituali, sia nella carrera che sulla bicicletta.
Cos’è la fascite o fasciosi plantare
La fascia plantare è una banda di tessuto connettivo denso e fibroso, che ha origine nella parte posteriore della tuberosità del calcagno e si estende fino alle dita. Questa aponeurosi plantare è formata da fibre organizzate longitudinalmente, divisa in tre porzioni: la mediale, che è la più spessa (circa 4mm), la laterale e la centrale. Queste fibre della fascia continuano con le fibre del tendine d’Achille.
Qual è la sua funzione
Le funzioni biomeccaniche della fascia del piede sono:
- Sostenere e mantenere l’arco plantare
- Costituisce un buon meccanismo di ammortizzazione nella fase di appoggio finale durante il ciclo del passo, sotto le teste metatarsali
- Rende le forze di propulsione durante il passo più efficaci
- Distribuire il peso esercitato sull’avampiede, tra tutte le teste metatarsali
Etiopatogenesi
La fasciosi plantare si localizza più frequentemente nel terzo prossimale, dove si inserisce la fascia plantare. L’eziologia è multifattoriale, tra gli sportivi spiccano i seguenti fattori intrinseci:
- Retropiede valgo
- Retrattura degli ischiocrurali
- Accorciamento del complesso achilleo-tricipite surale (gemelli e soleo) plantare
E fattori estrinseci:
- Aumento dei chilometri nell’allenamento in brevi periodi di tempo
- Cattiva scelta delle scarpe sportive
Diagnosi della fascite plantare
È molto importante effettuare una diagnosi differenziale con altre patologie che causano dolori simili negli sportivi, come possono essere intrappolamenti nervosi, atrofia del grasso plantare o fratture da stress del calcagno. Per effettuare la diagnosi, un'anamnesi accurata, l'esame fisico e lo studio ecografico ci forniranno i dati necessari per applicare il trattamento più adeguato al paziente, affinché possa tornare il prima possibile e completamente recuperato all'attività sportiva.
Prevenzione
Il trattamento preventivo è sempre la prima scelta, quindi bisogna seguire le indicazioni che si riportano di seguito, per evitare di soffrire di fasciosi plantare:
- Studio biomeccanico del passo
- Studio ecografico ai primi sintomi di patologia plantare
- Stretching di tutta la muscolatura posteriore della gamba dopo ogni allenamento
Trattamento della fascite plantare
Il trattamento di scelta dipende dalla fase in cui si trova la fascia, che vedremo con lo studio ecografico. Fase iniziale: si raccomanda un trattamento conservativo con fisioterapia (ultrasuoni, laser a bassa intensità, bendaggio funzionale ecc.), FANS (antinfiammatori non steroidei), ortesi plantare su misura e tutore notturno antiequino. Fase cronica: il trattamento deve essere invasivo, con elettrolisi percutanea intratissutale, infiltrazione con cortisonici e infiltrazione di acido ialuronico ad alto peso molecolare. Riadattamento allo sport: ogni volta che lo sportivo subisce una lesione e un successivo trattamento, deve effettuare un riadattamento alla pratica sportiva con il supporto del suo preparatore fisico, affinché il recupero sia un successo totale.